mercoledì 13 ottobre 2010

Emiola (etuola, esuola....)

A volte ritornano, ma lei torna sempre e ieri sera è tornata.. Sono più di 15 anni che canto nel coro e l'ho già sentita definire dal maestro in mille modi diversi: lei, l'indefinibile emiola (da Wikipedia: mutamento nella scansione ritmica che consiste nel passaggio da una suddivisione binaria in una ternaria o viceversa). Come sintetizzare le parole, i disegni e i segni, i gesti e gli schiocchi con cui il maestro ogni volta riprova a raccontarci l'"emiola"? La maggior parte di noi, almeno credo, corruga la fronte e annuisce pur non avendoci capito nulla, eppure poi si canta! E la cantiamo 'st'emiola, la parliamo, la danziamo con gli occhi; perchè cantare insieme è comunità di anime e d'intenti e funziona, eccome, anche con pochi coriandoli in zucca! (Non me ne abbiano i cari coristi che ritengono di avere molti coriandoli in zucca)....

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