giovedì 7 ottobre 2010

Era una sera calda e serena...


…quella in cui entrai per la prima volta nella sala prove della Policomica.
Era il giugno del 1992 e io avevo 16 anni.
A quel tempo provavamo ancora nelle aule a piano terra della scuola comunale “F. A. Vallotti” che poi sono diventate le aule di una scuola di danza.
Arrivavo da 7 anni di coro delle voci bianche, diretto dalla sorella del Maestro e, quindi, ero abituata a cantare (talvolta miagolare, lo ammetto ma si sa, i bimbi fanno comunque tenerezza, anche quando stonano) in tanti. Tuttavia ero emozionata anche perché nel “coro grande” c’erano persone “grandi”, mentre io ero proprio una robina piccola.
Il primo brano che ho studiato è stato il “Magnificat” "Miserere" di Gabrieli a sei voci.
Un brano meraviglioso che non è praticamente mai stato eseguito in pubblico, a causa di un piccolo difetto tecnico: quando il coro canta ‘sto pezzo cala, ma non un semitono che ci può anche stare, cala di una terza!
Cerco di spiegare con metafore più efficaci, per i non addetti: partiamo con una certa nota e coliamo a picco come il Titanic, lentamente ma inesorabilmente, perdiamo giri come un vecchio disco, facciamo l’effetto della sirena dell’ambulanza che si allontana…non so se mi sono spiegata.
Nonostante l’inizio, ho tenuto duro fino ad oggi, anche grazie alle persone che ho conosciuto in questi anni.
Cascasse il mondo, il martedì SI PROVA!

p.s. per motivi a me ignoti non riesco a commentare, quindi esprimerò qui in calce un commentino: sono veramente un'asina da corsa, ho sbagliato il titolo del PRIMO brano che ho imparato, ma si può????

3 commenti:

  1. Paola, era il Miserere... Ma fa niente, tanto, cascasse il mondo, il martedì c'è prova ;-)

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  2. Il Miserere, caspita! L'ho studiato anch'io, contribuendo al calaggio...per la serie "come ti affosso la sezione nel giro di due semitoni"!!

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  3. Micidiale, il Miserere di Gabrieli. E' il brano che ti fa capire quanto in basso puoi cadere...

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